Il film è costruito secondo la logica dell'alfabeto europeo (a sua volta basato sul più antico alfabeto semitico) ovvero secondo la logica della assomiglianza visiva dei segni e delle forme. L'alfabeto, dunque, è la via per delineare la forza creativa dell'artista.
Cucchi sintetizza il suo lavoro cosi: "Io non cerco di decifrare la realtá, di interpretare la natura, faccio solo attenzione, mi allarmo, non mi armo, che è diverso. Mi armo di varie 'code', per non dire antenne. Code come antenne primordiali, una pinna di pesce, una coda di cane, attraverso le quali puoi veramente cogliere le cose, le emozioni, e accenderti. Il problema non è nel riuscire ad 'acchiappare' le cose, che può anche riuscirti, ma se poi non ti accendi?"
L'artista ha la sua lingua. E' difficile comprenderlo all'inizio. Le sue frasi non sembrano seguire una logica comune. Parla con immagini, allegorie che sembrano surreali, perchè non sono parabola né simbolo. Spesso Enzo Cucchi usa la lingua come un poeta che gioca con le parole, che si diverte a inseguire associazioni. Non obedisce alle regole stabilite dalle leggi della ragione e della coscienza. A lui non interessa il principio razionale, i suoi pensieri sono emozionali. Il linguaggio di Cucchi si avvicina a un delirio, un flusso continuo di pensieri e verità che appaiono e scompaiono. Solo chi si lascia andare, chi si lascia andare, chi si adagia all'onda delle sue parole e delle sue immagini potrà cogliere il suo entusiasmo cosmico. Enzo è un alchimista che sta cercando l'oro. La mèta della sua arte non è l'oro, bensí la ricerca in sé.
Ida Gianelli: "L'arte e la scrittura cantano. Per Cucchi la pittura e la scultura, il disegno e la parola si possono assumere come uno spartito traducibile in rapporti musicali o in trame sonore. La materia, il colore, la grafite, l'alfabeto formano sulla pagina bianca della tela o del foglio, sia esso dipinto o libro, una musica solidificata, dove l'armonia è libera, e appare gradevole o melodiosa, improvvisata come una jam session o strutturata come un concerto elettronico."
"Guardare i quadri o leggere (ascoltare) le parole di Cucchi significa attribuire ai misteriosi poteri delle immagini o delle allegorie, una costruzione interna fondata sull'enigma e sulla matematica, sulla fantasia e sul flusso del pensiero. Ogni segno o ogni frase sembrano inizialmente "perduti" travolti da una valanga di significati e di esperienze, quasi l'artista volesse creare direttamente dal grumo cormatico o dal verbo per arrivare al nucleo dell'esistenza. Il cosmo che ne deriva, fatto di voci e suoni primari, sembra prendere avvio da un universo sconosciuto da cui l'artista attinge le vibrazioni necessarie per sillabare o tracciare l'unità aperta ed energetica, che in seguito viene definita opera d'arte, dipinto o scultura, o di pensiero, scrittura o magma parlato."
ITALIA, 24', DV Cam, colore
produzione: Brintrup Filmproduktion/ LICHTSPIEL ENTERTAINMENT