E’ un cliché che ci viene continuamente proposto: l’Italiano che, cantando, leva la sua voce e in questo modo crea un’atmosfera ricca di sentimento, che commuove gli animi e non ultimo fa il successo di molti ristoranti. In tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti d’America, dal Sudamerica fino all’India. L’Italiano e il canto melodrammatico sono in qualche modo la stessa cosa. A questo canto sono immediatamente associate le immagini che si incontrano in ogni viaggio in Italia: le piccole città, i paesaggi soleggiati, il vino, il cibo, le persone vivaci e il clima caldo.
Nella stessa Italia, è possibile scorgere il canto nella vita quotidiana. Ogni viaggiatore che venga da Nord può accorgersi di ciò, quando a sera lascia aperta la finestra della sua camera d’albergo o quando con l’orecchio attento percorre gli stretti vicoli delle piccole città e dei paesi del Sud. E talvolta, perfino quando si immerge nel rumore del traffico, il canto risuona nonostante tutto dalle finestre delle case, dalle porte spalancate delle piccole botteghe, dai ponteggi di un cantiere, dai vicoli o, ancora, quando un solitario netturbino gira per le strade o dai tavoli di una piccola osteria dove un gruppo di vecchi uomini si rallegrano della loro voce tenorile.
Sì, l’Italiano gioisce della propria, caratteristica voce. Egli parla volentieri, rapido e canta ancora più volentieri. Canta, mentre, solitario, si dedica al suo lavoro. E canta quando è in gruppo e può così presentarsi diverso. Ogni italiano è orgoglioso della propria voce. E se la voce è giusta, egli ottiene riconoscimenti ovunque. Quest'orgoglio è legittimo e se il segreto desiderio di riconoscimenti è grande, allora si mette alla prova in pubblico. Il sogno di trovarsi per una volta sul palcoscenico di uno dei tanti teatri d’Opera italiani avrà portato ogni italiano che canta nello scompiglio. Solo per pochi questo sogno si avvera.
Il film “Passione cantabile” (La passione per il canto) tratterà un aspetto di questa gioia dell’Italiano per il canto lirico, mostrando “l’uomo della strada” in tutto il suo orgoglio e come egli, cantando, “facilita la sua vita”. Il film racconterà anche del desiderio di molti italiani “dilettanti” che partecipano alle annuali gare di canto, per tentare di realizzare il proprio sogno di una carriera nel teatro dell’Opera.
Durante la ricerca per questo film sono state eseguite delle riprese al concorso di canto "Mario Lanza" 2003 a Tocco da Casáuria negli Abruzzi. Piú tardi il materiale è stato montato per un cortometraggio. Perchè il film vero e proprio non è mai stato realizzato.
Alcuni anni dopo, il terremoto di L'Aquila (2009) fu l'occasione per rimettere le mani su questo tema. Il progetto prevedeva un film dal titolo "PASTICCIO ITALIANO". Un omaggio critico al melodramma italiano: una scelta di 12 arie dalle piú famose opere italiane dovevano essere messe insieme a formare un nuovo melodrama con tutti gli elementi dramaturgici e passionali del genere.
ITALIA, 24', DV Cam, colore
produzione: Brintrup / LICHTSPIEL ENTERTAINMENT